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27 giugno 2019

Pinocchiet

L'arrivo dell'estate ci porta in dote la ricomparsa ad ogni angolo di strada di maschi con pantaloni a pinocchietto, scelta d'abbigliamento prediletta dai popoli di tibia corta, come i mediterranei e i latino americani.
Possibile non rendersi conto, nel proprio stato di appartenenza a razze per natura non slanciate, come il polpaccetto peloso e corto venga ulteriormente schiacciato a terra, come la tozza andatura venga inchiattita oltre misura da un tale naturale compressore di quadricipiti?
Ma invece, nell'indossare l'immondo pantalone a 3/4, inspiegabilmente questi individui estivi sembrano addirittura voler evidenziare tale brevità, forse a evocare una possibile compensazione con la presunta lunghezza e magari possanza del terzo arto. O almeno io non trovo altra spiegazione.

13 giugno 2019

Classificazione non sistematica degli automobilisti molesti

Ho cercato di classificare in questo breve compendio alcune tipologie di automobilisti molesti che è frequente incontrare nelle nostre strade. L'obiettivo è attribuire un nome preciso ad ogni specifica categoria, sperando che possa tornarvi utile durante i vostri trasferimenti nel tentacolare traffico urbano o extraurbano. La classificazione è puramente arbitraria, sicuramente non esaustiva, ed è altamente probabile che molti automobilisti da voi incontrati possano ricadere in più di una categoria. Vado senz'altro a cominciare.



La Crosta

Nella popolosa famiglia delle Croste ricadono gli automobilisti caratterizzati da andatura lenta, preferibilmente al centro della carreggiata, con inspiegabile tendenza a frenare molto più del necessario. Questa categoria ha due varianti principali, la Crosta con cappello e quella senza, più pericolosa perché almeno il cappello dà un'indicazione utile a individuare subito una Crosta in modo da limitarne i danni. Su strada di montagna la Crosta è la principale causa di incidenti frontali di automobilisti esasperati, che tendono a sorpassare con scarsa visibilità pur di togliersi il soggetto di torno. Vi sono molte varianti e specializzazioni di questa categoria: le vedremo nel seguito.


Il Pole Sitter

Il Pole Sitter ama partire sempre in pole position: per ottenere questo egli non si fermerà mai prima del semaforo, ma invece si attesterà in posizione più avanzata, solitamente invadendo le strisce pedonali e attirandosi così l'odio imperituro dei pedoni in attraversamento. Qualora ve ne sia possibilità, all'approssimarsi del semaforo, il Pole Sitter non si farà scrupolo di invadere la corsia opposta per superare la coda e andare a piazzarsi in testa in attesa del verde. La combinazione di Pole Sitter e Crosta è particolarmente perniciosa: questo tipo di automobilista si piazzerà sempre davanti agli altri, ma poi procederà lento al centro della carreggiata, impedendo il sorpasso fino al semaforo successivo, dove nuovamente si piazzerà in testa.


Il Temporeggiatore

E' una specializzazione della Crosta, caratterizzata dall'andatura lentissima in avvicinamento al semaforo verde, ma con un'improvvisa e repentina accelerazione a giallo avanzato, che lo porterà ad attraversare il semaforo allo scattare del rosso, costringendo l'inseguitore a fermarsi, cosa che quest'ultimo farà, non senza maledire tutti i suoi parenti anche se deceduti.


L'Annusaculo

E' quello che, a qualsiasi velocità di crociera, si piazza a 6cm di distanza da chi lo precede, di solito per farlo cambiare corsia, ma non sempre: c'è una tipologia che ama proprio viaggiare così, senza nemmeno l'intenzione di sorpassare. L'Annusaculo ha anche la variante con lampeggianti. L'antidoto è la frenata secca, meglio se con auto non di primo pelo.


L'Anfitrione

L'Anfitrione è quello che ama invitare: nel caso automobilistico, l'invito è la manovra dello spostarsi leggermente a sinistra per poi girare a destra e viceversa. Tipicamente l'Anfitrione mette la freccia nella direzione in cui intende svoltare, ma poi mentre qualcuno lo supera dalla parte opposta egli lo spinge verso l'esterno, tagliandogli la strada e constringendolo ad abortire il sorpasso. Questo comportamento è chiaro retaggio di un tempo in cui il servosterzo non esisteva e sterzare con un'automobile di grandi dimensioni poteva richiedere uno sforzo significativo. L'invito dunque aveva lo scopo di addolcire il raggio di curvatura. Con le auto moderne è solitamente indice di demenza senile.


L'Autocentrato Fluttuante

Questa categoria è anch'essa una variante della Crosta, ma la sua caratteristica specifica è quella di non rendersi conto dell'esistenza di altri automobilisti e per questo di tenere un'andatura imprevedibile, con rapide accelerazioni, pencolamenti, cambi di corsia, attacchi di sonnolenza allo scattare del semaforo verde. L'Autocentrato Fluttuante con ascendente Crosta, dopo aver provocato 7 km di coda, tenderà sempre ad accelerare nel preciso momento in cui si creerà lo spazio per operare l'agognato sorpasso da parte degli esasperati inseguitori. Tuttavia, a differenza del Pole Sitter, l'accelerazione del Fluttuante non sarà motivata da alcuna volontà di mantenere la posizione di testa, quanto da totale assenza di consapevolezza dell'altro da sé. Per questo egli non sarà in grado di rendersi mai conto di quanto disagio provocherà nella circolazione. Benché i soggetti a questa sindrome siano sempre esistiti, l'uso di Whatsapp alla guida ha contribuito ampiamente al recente incremento abnorme del fenomeno.

Ristrutturando


E' ora di dare il bianco in mansarda. Sì però nello studio, quel perlinato fa cacare, forse meglio toglierlo e mettere del cartongesso, no? Solo che una volta tolto, ci trovi strati e strati di laminato e polistirolo marcio a non finire, insetti morti, cimici e alla fine, sorpresa, le tegole. Beh, ma allora è il caso di risanare, così si migliora di brutto l'isolamento. Sì, ma vuoi rifare l'isolamento in una stanza sola, a cosa serve? E poi mica puoi tenere il resto così, adesso che sai che razza di schifezza c'è. Bene, prendiamo il toro per le corna e facciamo la stessa cosa anche nelle altre stanze. Figo, possiamo lasciare le travi a vista, sai come prende valore la casa? Però cazzo costa tanto, possiamo fare la detrazione fiscale? Purtroppo non quella per risparmio energetico, perché bisognerebbe fare un isolamento più radicale, passando per il tetto, che però è condominiale. Ah, ecco, ma allora possiamo chiedere la semplice detrazione per lavori di manutenzione straordinaria, no? Eh no, questi qui, per quanto importanti, sono comunque lavori di manutenzione ordinaria. Però il trucco ci sarebbe, spostiamo questa tramezza e diventa manutenzione straordinaria. E inoltre lo studio diventa più spazioso, a scapito dell'ingresso, ma cosa te ne fai di quell'ingresso? Fantastico, vediamo il progetto. Eccolo, però devi considerare che si crea un problema pavimenti. Perché lo studio ha il parquet e l'ingresso ha le piastrelle. Ok, ma io ho ancora parecchio parquet avanzato, possiamo usarlo per la nuova porzione dello studio e, se abbiamo culo e ci bastano, possiamo pavimentare anche l'ingresso. Purtroppo non bastano... di poco, neh? Ma non bastano. Beh, ma un pavimento in piastrelle per l'ingresso non costa mica tanto. Servono nove metri quadri, un'inezia. Dico, ma mettiamo delle piastrelle nuove nell'ingresso e lasciamo quelle vecchie nel bagno e nell'altra stanza? In effetti, non è il costo delle piastrelle che fa la differenza, sono poche centinaia di euro in più, ma è tutta un'altra cosa. A dire il vero però, cambi le piastrelle in bagno e lasci i rivestimenti sui muri che sono roba dozzinale anni '60? Eh già, ma facciamo le cose semplici: mettiamo le stesse piastrelle anche sui muri del bagno! Certo, inutile mettere piastrelle diverse... se posso permettermi, però, concorderai che i sanitari son ben bruttini eh? Tu immagina il bagno tutto nuovo coi vecchi sanitari anni settanta ingialliti. Non costa mica tanto cambiarli. Ok è ragionevole. Unica cosa: spacchi le piastrelle, facile che si rompa un tubo, e comunque l'impianto idraulico già che ci sei si fa nuovo. In effetti, quell'impianto ha sempre problemi di scarico, forse non è una cattiva idea. Esatto, però segui il mio ragionamento. Questo è un bagno mansardato. Vai a pisciare e batti la testa sulle travi una volta su due. Di là c'è sta stanzetta inutilizzata o quasi. Dal momento che dobbiamo rifare l'impianto idraulico, non sarebbe sensato spostare il bagno nell'altra stanza? Così lo fai bello comodo, spazioso e dove c'era il bagno fai delle armadiate, una stanza di servizio. Scherzi? Ho speso 1000 euro per il box doccia tre anni fa... Ma noi il box doccia lo ricicliamo, facendo la doccia delle stesse dimensioni. Consiglio tuttavia di spostare leggermente il muro tra l'attuale bagno e il futuro bagno, in modo da ricavare un po' più di spazio nella stanza mansardata. Come bagno andava bene, ma metti che ti dovesse servire una stanzetta in più? Sarebbe inutilizzabile con sto tetto spiovente. Mi sembra ragionevole. Ecco il progetto del bagno nuovo, c'è un problemino. Il box doccia è alto 1,70. E allora? Beh nella stanza mansardata era giocoforza... ma qui, con l'altezza normale, un box doccia da cui esce mezza testa fa schifo... o no? Sì lo ammetto. Scusa, ma se non dobbiamo riciclare il box doccia, forse tanto vale ingrandire la doccia, no? Logico, basta comprare un piatto doccia più grande e ritoccare il progetto... (continua)


Sottraendo


"E quindi parliamo di musica! Lei è un artista che sta avendo un riscontro particolare in questo momento. Ci racconta un po' quello che fa? "
"Beh la mia è una musica che nasce dalla volontà del sottrarre, musica realizzata attraverso il gioco del sottrarre, per meglio dire."
"Ci spiega meglio?"
"Beh la teoria musicale tradizionale ci insegna che la musica è fatta di melodia, armonia e ritmo, poi ci sarebbe il testo, ma lasciamolo da parte per il momento. Questi sono concetti ampiamente condivisi, ma è una classificazione che a me ha sempre dato un senso di vecchiezza, di ammuffito, no?"
"Capisco, quindi?"
"Innanzitutto l'armonia. L'armonia è una gabbia che imprigiona l'artista, pensi a come la musica contemporanea ha abbandonato i concetti di tonalità, di armonia tradizionale, oppure pensi al Free Jazz, no? L'armonia è evidentemente un fardello dal quale noi musicisti avremmo dovuto liberarci prima, ma se ci pensa, la musica popolare sta in qualche maniera confermando questa tendenza, uno o due accordi, tonica e dominante e via andare. Mi perdoni però, c'è un equivoco, questo non è fare a meno dell'armonia, è semplificare l'armonia fino a farla risultare talmente ininfluente da far pensare che non ci sia. Una vera libertà armonica è al contrario ottenibile solo eliminando ogni sovrapposizione di note, niente accordi, niente contrappunti, è questo il vero elemento dirompente!"
"Quindi lei dice niente sostegno armonico... ma ritmo e melodia?"
"Ci arrivo. Melodia, lei mi insegna, che brutta parola. Non c'è niente di più offensivo per un artista di essere definito un 'melodico', conviene? La melodia, mi creda, è la morte della musica. Il pubblico segue bovinamente, impara a canticchiare la melodia, ma è un'esca per palati grossolani, un escamotage così facile e squallido. Del resto, di nuovo, la musica popolare, che è espressione del comune sentire, ormai ne fa volentieri a meno, pensi al Rap, all'hip hop..."
"E il ritmo? Il Rap che lei chiama in causa è essenzialmente basato su un ritmo riconoscibile, coinvolgente, e anche su sincopi, controtempi, roba tutt'altro che banale."
"Anche qui ci sarebbe molto da dire. Il ritmo è l'elemento primordiale. Non si dice sempre che la musica nasce da un africano che batte due rami su un tronco, ovvero un tamburo rudimentale, no? Bene, benissimo ma... mi perdoni, per quanto tempo dovremo essere legati al ritmo? Non è proprio possibile trovare qualcosa di innovativo? Siamo sempre lì dopo ottomila anni? Non ne abbiamo ancora abbastanza? Io faccio questa semplice sottrazione: togliamolo via, e si apriranno enormi orizzonti, badi bene, dove nessuno prima si è avventurato davvero. Non le sembra affascinante?"
"Okay, ma quindi senza armonia, melodia né ritmo cosa resta? Un testo poetico? Come possiamo definire musica un semplice testo?"
"Chi ha detto che la mia musica abbia un testo? Io ho sempre scritto musica strumentale".
"Chiaro. Beh a questo punto siamo curiosissimi di passare all'ascolto. Possiamo sentirne un assaggio?"
"Certamente!"